Gli ittiti si stabilirono in Anatolia agli inizi del II millennio a.C., ma per due o tre secoli si ressero in modo autonomo in mezzo alle numerose città-stato della regione, senza riuscire a imporre su di esse il loro predominio. Solo verso il XVII sec. a.C. il re Labarna diede inizio all’espansione, riuscendo a costituire uno stato abbastanza vasto e omogeneo, grazie soprattutto all’impiego del carro da guerra e all’uso della metallurgia del ferro. Nacque così il "primo impero ittita" in grado di trattare da pari a pari con le maggiori potenze del tempo: l’impero babilonese e l’Egitto faraonico. Dopo successive annessioni, che estesero il dominio del nuovo stato alla Cappadocia e alla Frigia, Hattusili I, figlio di Labarna, fece un primo tentativo di conquista delle fertili pianure della regione mesopotamica; quindi, nel 1531 a.C., Murshili I si spostò di duemila chilometri per giungere al cuore dell’impero babilonese e abbattere il dominio dei discendenti del grande Hammurabi. Ma l’obiettivo degli ittiti era la Siria, e lasciarono quindi ai cassiti (anch’essi indoeuropei) il dominio su Babilonia, dove rimasero per ben quattro secoli. Intanto nell’Alto Eufrate, ai confini con lo stato ittita, si era formato il regno di Mitanni. Erano gli urriti indoeuropei, che avevano imposto il proprio dominio alle popolazioni locali, proprio come a loro tempo gli ittiti in Asia Minore, e che, approfittando dell’indebolimento dell’impero ittita, sconvolto nel XV sec. a.C. dalle lotte tra i nobili per la successione al trono, assunsero un ruolo di primo piano nella vasta regione a cavallo del Tauro, compresa tra l’Alto Tigri e il Mediterraneo, fin quasi alla Palestina.
Solo all’inizio del XIV sec. a.C. l’impero ittita riuscì a riorganizzarsi sotto il re Suppiluliuma I (1395-1355) il quale, dopo avere abbattuto il regno di Mitanni, estese il suo dominio fino alla Fenicia, approfittando della momentanea assenza dalla politica internazionale dell’Egitto sconvolto dalla riforma religiosa di Amenofi IV. Si costituì così il "secondo impero ittita" che, tra il XIV e il XIII sec. a.C., si pose come arbitro tra le potenze del Mediterraneo, minacciando da vicino l’Egitto. Lo scontro fu inevitabile: a Kadesh Ramses II si scontrò prima con Muwatalli (1299 a.C.) e più tardi, sempre a Kadesh, con Hattusili III (1279). Intorno al 1200 i "popoli del mare" determinarono il crollo dell’impero ittita.